La Missione

"La speranza è l'attesa dei beni futuri…” Sant’Antonio

Apparteniamo alla Congregazione dei Rogazionisti del Cuore di Gesù, una famiglia moderna di consacrati, Devoti di sant’Antonio, fondata nel 1897 in Messina dal Beato Annibale Maria Di Francia (1851-1927) e oggi diffusa in molti continenti. II nome di Rogazionisti, da ROGARE (pregare) ci definisce come quelli che pregano e si adoperano perché il Signore mandi gli operai nella sua messe. Consacrati alla preghiera vocazionale, noi Rogazionisti facciamo da buoni operai della messe accanto ai minori, i più deboli ed esposti alla violazione dei diritti.

Il carisma dei Rogazionisti è l’intelligenza e lo zelo della parola di Gesù: “La messe è molta ma gli operai sono pochi. Pregate (Rogate) dunque il Padrone della messe perché mandi operai nella sua messe”
(Mt 9,37, Lc 10, 2).

La vocazione e la missione dei Rogazionisti nasce dall’esperienza umana, spirituale ed apostolica che Sant’Annibale, sotto la guida dello Spirito Santo, ha vissuto tra i piccoli e i poveri del quartiere Avignone di Messina. Riconosciuto nella Chiesa come Apostolo della preghiera per le Vocazioni e Padre degli orfani e dei poveri, fu canonizzato da Giovanni Paolo II il 16 maggio 2004.

La missione dei Rogazionisti è:
– pregare quotidianamente per ottenere “buoni operai del Regno di Dio”;
– propagare dovunque questo spirito di preghiera e promuovere le vocazioni;
– essere buoni operai nella Chiesa, impegnati nelle opere di carità, nell’educazione e santificazione dei fanciulli e dei giovani, specialmente poveri e abbandonati, nell’evangelizzazione e promozione umana e nel soccorso dei poveri.

 

Come ha detto Papa, Benedetto XVI:

“La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!” (Lc 10,2). Questa parola dal Vangelo della Messa ci tocca particolarmente da vicino. È l’ora della missione: il Signore manda voi, cari amici, nella sua messe. Dovete cooperare in quell’incarico di cui parla il profeta Isaia nella prima lettura: “Il Signore mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati” (Is 61,1). È questo il lavoro per la messe nel campo di Dio, nel campo della storia umana: portare agli uomini la luce della verità, liberarli dalla povertà di verità, che è la vera tristezza e la vera povertà dell’uomo. Portare loro il lieto annuncio che non è soltanto parola, ma evento: Dio, Lui stesso, è venuto, da noi. Egli ci prende per mano, ci trae verso l’alto, verso se stesso, e così il cuore spezzato viene risanato. Ringraziamo il Signore perché manda operai nella messe della storia del mondo. Ringraziamo perché manda voi, perché avete detto di sì e perché in quest’ora pronuncerete nuovamente il vostro “sì” all’essere operai del Signore per gli uomini.”