L’origine, ovvero la lontana radice dell’Istituto Antoniano, porta diritto al sogno generoso di un santo, il Padre Annibale.
Da lui apprendiamo anche perché chiamò “Antoniano” questo e gli altri centri educativi, che fondò personalmente tra l’Ottocento e il Novecento, nonché dopo per opera dei suoi religiosi.
Nei difficili inizi della sua fatica tra i poveri e gli orfani del Sud italiano, egli si ritrovò ben presto di fronte a problemi d’ogni genere: finanziari ed educativi, di mezzi e di personale, di strutture e di sostegni. Uomo di fede qual era, affidò i suoi “poverelli” a S. Antonio, sia per averne ricevute grazie segnalate, sia per aver trovato in lui probabilmente un’anima gemella, un santo cioè di grande compassione evangelica per le fasce sociali più esposte. La moderna devozione antoniana, che unisce preghiera e solidarietà, ebbe in Padre Annibale un apostolo convinto e originale. Pertanto, la denominazione antoniana fa tutt’uno con la loro ispirazione e con la loro storia.
La nascita del nostro Istituto risale al 1950, la sua gestazione, invece, ci riporta ancora al Padre Annibale, che nel 1916 acquistò il terreno nella periferia padovana e abbozzò un primo progetto, rimasto tale per parecchi decenni.
Ma il seme era stato deposto, e la fioritura venne, feconda e duratura. Avevamo appena inaugurato il centro, quando fummo chiamati in prima fila per accogliere e assistere gli orfani dell’alluvione del Polesine. Quella pagina storica è rimasta drammaticamente viva nella memoria degli italiani. Fu un’esperienza forte sul cammino del giovane Istituto, fece emergere la solidarietà fraterna dei devoti antoniani, sempre più numerosi, di ogni fascia sociale, in molti paesi del mondo. Fu, ed è, la mediazione discreta di quelle figure, che per accomodamento linguistico chiamiamo impropriamente i benefattori, le benefattrici. Ebbero invece ed hanno un ruolo preminente. Senza di loro,la nostra storia, la storia della salvezza o, se meglio piace, il recupero civile di innumerevoli creature sole al mondo sarebbe rimasto un pio desiderio.