Sant’Annibale

Fondatore della nostra Congregazione, lo chiamiamo "Padre" e con noi molti nel mondo

“I santi in questo luogo caliginoso brillano come le stelle del firmamento”

Sant’Antonio di Padova

Beato Annibale

E’ il nostro “beato” fondatore

Padre Annibale Maria Di Francia è il “beato” fondatore dei Padri Rogazionisti, Devoti di sant’Antonio. Nasce a Messina nel 1851 da famiglia nobile e benestante. La sua vita cambia il giorno in cui incontra un povero cieco presso il quartiere Avignone, nella periferia più squallida della città. A quella vista Annibale lascia tutto e trasforma quell’angolo povero di Messina nella trincea-base di una vasta attività rivolta agli ultimi, agli orfani, alle donne senza speranza. Comincia così una missione che culmina nella fondazione di due congregazioni religiose, i Rogazionisti e le Figlie del Divino Zelo.

 

Il carisma di Padre Annibale

Molti lo identificano nella cosiddetta intelligenza del “rogate” (“pregate”), legata all’esortazione‑comando di Gesù: «Pregate (“rogate”) il Padrone della messe che mandi gli operai nella sua messe» (Mt 9,38). È un carisma di grande respiro ecclesiale, di pungente attualità, di insopprimibile necessità che ispira ai suoi figli, siano essi religiosi o laici, un’affascinante missione.

Un fascino irresistibile…

Il fervore di Padre Annibale suscita una grande impressione in chi lo avvicina. Lo dimostra la storia del giovane di brillanti qualità che, dopo aver incontrato il “Padre”, decide di seguirlo nell’eroica fatica in mezzo agli emarginati. «Lo amai fin da quel momento» dice il giovane, destinato a diventare il primo successore del Fondatore.

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La sua unica tristezza

I poveri, gli orfani: Padre Annibale sente di non fare mai abbastanza per loro. «Cosa sono questi pochi orfani che si salvano – diceva -, e questi pochi poveri che si evangelizzano, dinanzi ai milioni che se ne perdono? Consideravo la limitatezza delle mie miserrime forze e cercavo una via di uscita, e la trovavo ampia, immensa, in quelle parole di Nostro Signore: pregate, rogate”.

Commovente, straordinario

Come sant’Antonio, anche Sant’Annibale si distingue per il cuore generoso. Queste le sue parole: «Mi sembra di avere un legame di santa amicizia con tutti sulla terra. Ho veduto un mio fratello, un mio signore in ognuno, e ciò che di meglio ho desiderato per me in questa vita e nell’altra, l’ho desiderato ugualmente per tutti».

Un esempio ancora vivo

«Io l’amo i miei bambini» scrive Padre Annibale in una lirica dedicata ai bambini soli al mondo e poveri, che accorrevano agli Istituti Antoniani affamati, mezzi svestiti e non di rado morenti. Un secolo dopo noi non abbiamo perduto il “vizio” di provocare la solidarietà, di scongiurare gli uomini e Dio, perché aumenti il numero di quanti sanno assumere un ruolo di paternità e maternità verso creature che non sanno chi chiamare padre e madre. Chi ama i figli degli altri, finisce per amare di più anche i propri: è la legge della grazia.